Skip to content

Come in molte ville venete, l’edificio e l’ambiente circostante sono stati concepiti come un unico insieme: la natura è parte integrante della composizione architettonica.

I lunghi viali alberati e le carpinate disegnano prospettive scenografiche che proiettano lo sguardo verso la vallata.
La famiglia Alpago usava l’area come centro di gestione dei suoi vasti possedimenti ed è sempre stato per i cittadini locali simbolo di storicità, nobiltà ed eleganza.

Oggi, passeggiando nel parco, è possibile ritrovare quella stessa connessione tra architettura e natura che ha reso la villa un punto di riferimento paesaggistico e culturale per l’intera Valbelluna.

Un parco secolare

Elemento distintivo del parco è il viale monumentale di carpini bianchi (Carpinus betulus), lungo circa 200 metri a cui si arriva da Belluno.

Le chiome intrecciate creano un tunnel naturale che accompagna il visitatore in un percorso scenografico verso la villa, a cui si accedeva da un’imponente cancellata in ferro battuto.

Questo lungo e prospettico viale (denominato “Viale Est”), con un lieve pendio, conduce alla villa. In prossimità di quest’ultima, il viale si sdoppia a formare un’esedra che disegna un giardino verde che occupa tutta l’ampiezza della facciata principale della villa, rimarcandone l’asse simmetrico. L’esedra era chiamata dai locali “il cuore”, e in quel punto le carrozze in arrivo dalla città potevano girarsi.

Lungo il viale, circa a metà, la sequenza di piante è interrotta lasciando due varchi che affacciavano sul territorio.

Una romantica passeggiata

Dall’esedra che chiude il viale principale si accede a un terrazzamento verde che si estende davanti al lato sud della Villa, con accesso diretto dall’interno.

Il prato, sostenuto da bassi muretti in pietra, portava un tempo alla passeggiata sud, un percorso ad anello composto da due viali ombreggiati da siepi di carpino – denominati il viale sud-est e il viale sud-ovest – che si univano più a valle, formando un tracciato continuo nel paesaggio.
Il viale sud è stato inserito nel Registro nazionale degli alberi monumentali d’Italia nel 2022.

Sebbene oggi parte dell’impostazione originaria sia andata perduta, l’impianto resta riconoscibile: un disegno naturale e architettonico che racconta l’antico gusto per la bellezza e la contemplazione del paesaggio.

Oggi il parco di Villa Alpago Beltramini è aperto gratuitamente al pubblico ed è stato scenario di numerosi eventi di carattere sociale, tra tutti la tradizionale Via Crucis, e le visite guidate organizzate da associazioni locali e scuole.